La storia che segue è realmente accaduta, ho dato nomi e impostazione diversa a ciò che è accaduto per evitare che i protagonisti potessero essere riconosciuti.
rashna
Luigia si sedette sul letto, le carte erano tutte lì, le aveva portate l'avvocato, era tutto ciò che era rimasto, cominciò ad esaminarle lentamente, una per una, doveva leggerle tutte anche se non aveva voglia; aveva paura che risultasse qualche problema; l'avvocato non era al corrente di nessun debito o di null'altro che potesse turbarla. Prese due lettere, una era in una tenue busta rosata, il profumo di violette un po' spento dal passato, ma ancora odorabile per un olfatto fine come il suo, l'altra in una busta bianca classica, erano legate insieme da un nastro azzurro.
Prese la lettera rosa per prima, non sapeva il perchè ma era quella che la incuriosiva di più, cominciò a leggere, la grafia era di una donna ma non era la sua, corretta e precisa, tondeggiante ed espressiva, fluida nel suo insieme.
Caro Piero,
questa lettera la riceverai dopo la mia partenza, volevo parlarti ma non sono riuscita a farlo. Ormai sono anni che ti amo, ma sono sempre rimasta lì ad osservarti, a sperare che ti accorgessi di me che muoio per te e che avrei fatto di tutto per renderti felice.
Lì, accanto a te come amica, a consolarti ogni volta che la tua nuova ragazza litigava con te o peggio ti tradiva, a rimproverarti quando tu facevi soffrire le tue ragazze e le tradivi, sempre lì come un'ombra, ben sapendo che mi avresti amato solo come amica, come sorella come molte volte mi avevi detto di vedermi.
Amici e fratelli, sono sicura che questa è stata la cosa migliore per entrambi, non penso di aver ricevuto di meno ad esserti stata amica e non amante, fidanzata e moglie. Anzi, penso di aver avuto il miglior rapporto che sia mai esistito, quell'amicizia che in pochi conoscono, quell'amicizia che ti rende unico ed unito nell'anima di una persona completamente, difendendoci a vicenda contro gli altri rimanendo uniti nonostante i rapporti con altri, perchè gli amici non si lasciano mai, restano per sempre se sono tali e soprattutto se sono veri, con quell'amore che solo l'amicizia può dare e può ricevere, non esiste un rapporto più completo di un'amicizia così. Si perde sempre qualcosa in un certo tipo di rapporto e se poi si rompe non vi è più modo di recuperare ciò che è stato, non si torna indietro da un rapporto d'amore non si può chiedere scusa, non si torna amici, si resta lì con un pezzo di vita mancante e che non può essere ricucito. Mentre tra amici, come ben ricorderai da tutte le litigate che abbiamo fatto, ci si scusa quando si sbaglia e non ci si preoccupa di nulla se non di recuperare quel rapporto a cui tieni più di ogni altra cosa, perchè sai perfettamente che l'altro ti perdonerà se ammetti le tue colpe e sei realmente pentito di ciò che hai fatto.
Quindi sono contenta di esserti stata amica, ma la pena che provavo ogni volta che ti accostavi ad un'altra era tale che farti un sorriso mi costava molto, ma erano tutti sinceri, come tutto ciò che ti ho sempre detto, ogni singola parola era così vera che ogni tanto speravo ti accorgessi del mio amore solo da quelle parole. Non ti ho mai mentito e non ho mai fatto nulla per farti allontanare da nessuna delle ragazze con cui stavi, in realtà sembrava che facessi tutto da solo, non riuscivi ad avere un rapporto stabile, come se ti mancasse qualcosa che però non mi hai mai detto, ogni tanto provavo a parlartene ma lasciavi che il discorso cadesse da qualche parte che non era mai la soluzione vera.
Purtroppo, ora, devo partire come sai, come ti ho detto, ci siamo giurati amicizia eterna, ma sappiamo entrambi che non sarà la stessa cosa quando non ci sarò, perchè la distanza a volte ti rende inabile nell'ascoltare gli altri, cercherò di fare del mio meglio come al solito, in silenzio, sottile, dietro di te, aspettando ogni tuo pensiero come aria per me, sapendo cosa pensi ancora prima che parli, ma attendendo che sia tu a decidere quando parlare con i tuoi ritmi.
Spero solo non ti cacci nei guai, io ci sarò sempre per te, in qualunque modo, in qualunque luogo, in qualunque tempo.
tua per sempre Maria
Luigia, il cuore impassibile, aprì l'altra lettera, la scrittura più acuta e spigolosa, ma chiara e sottile, cominciò a leggere, riconobbe subito la grafia era quella di suo marito Piero ed era indirizzata a lei.
Cara Luigia,
questa lettera la riceverai quando ormai non ci sarò più, te la consegnerà l'avvocato, nemmeno lui sa cosa ci sia scritto, ti scrivo per chiederti scusa, so che ti sembrerà strano, ma le mie scuse sono sincere e forse se fossi stato meno codardo te le avrei fatte di persona nel momento stesso in cui ti ho scritto questa mia.
Ti chiedo scusa perchè tutto ciò in cui tu hai creduto è una farsa, tutto quanto, non è mai esistito nulla sin dall'inizio. Il fidanzamento, la convivenza, il matrimonio, tutto falso: è tutto falso.
L'unica donna che ho mai amato è stata Maria, l'unica che mi capiva anche se non parlavo, sembravamo telepatici, lei è realmente l'unica che io sia riuscito ad amare, l'unica che avrei voluto avere accanto per il resto della vita, l'unica con cui avrei voluto dei figli, l'unica.
Ti ho mentito e me ne pento, probabilmente saresti potuta essere felice con qualcun altro che ti avrebbe meritato di più di me e che non ti avrebbe fatto soffrire, molte volte mi sorgeva il dubbio che capivi ciò che stava accadendo e quindi cercavo di tranquillizzarti in qualche modo, cercandoti di più, ma non era amore, non lo è mai stato sin dalla prima volta, solo dovere un dovere verso me stesso per cercare di dimenticare Maria.
Per soppiantarla in un qualche modo, ma senza riuscirci mai, non si può soppiantare nessuno, ognuno di noi è unico ed è diverso dagli altri per questo insostituibile, non è vera la frase che si dice di solito.
"Morto un papa se ne fa un altro" oppure "chiodo scaccia chiodo" o ancora "Tutti utili, nessuno insostituibile". Ognuno di noi dà qualcosa agli altri di se stesso e se quella persona se ne va, chiunque verrà al suo posto non sarà mai uguale, non si comporterà in modo uguale, per quanto cerchiamo negli altri di ritrovare una somiglianza della persona perduta e a volte non tutto si può recuperare, non tutto si può recuperare, se qualcuno se ne va è una grande perdita per chiunque l'abbia conosciuto, perchè niente è più lo stesso se non si sentono le sue risate, se non senti le sue parole, i suoi tocchi, i suoi scherzi, che ridere a quei tempi, come non ricordo più di aver mai più fatto, ma anche le litigate avevano un loro senso, una loro essenza e quando la rabbia passa non ci si ricorda più del male ma solo del bene.
Eppure sono qui a dirti che ti ho mentito per tutto il tempo, che sono un bugiardo e che non merito pietà, perchè ti ho fatto soffrire e perchè non dovevo, avrei dovuto lasciarti libera, mi dispiace.
Sono un verme per averti tenuta aggrappata ad una farsa che dura da anni, non ti ho mai amata, è per questo che non volevo sposarmi e quando l'ho fatto è stato solo perchè ne sono stato obbligato, sai per la decenza, per il tuo onore, per la mamma e la suocera che volevano quei figli che non son venuti. Per tutti ma non per me, io non volevo, non ti amavo, avrei voluto, ci ho provato, ma proprio non ti amavo, ci dovrebbe essere stata lei qui accanto a me e sono sicuro che se lei fosse stata ancora vicino a me non ti avrei mai fatto soffrire, perchè avrei avuto un'ancora a cui appoggiarmi e forse un giorno avrei trovato il coraggio per dirle quanto l'amavo e che non avrei potuto vivere senza di lei, perchè quella che ho fatto dopo non è proprio vita, se ci fosse stata lei mi avrebbe saputo consigliare e sicuramente sarei tornato in me evitandoti tanti dolori.
Mi dispiace ora però sei libera, buona fortuna.
Piero
Luigia ripiegò la lettera, non aveva più lacrime, aveva pianto troppo durante quegli anni in cui si era accorta di ciò che stava accadendo ma con un filo di speranza stava sempre ad aspettare che forse un giorno sarebbe migliorata.
- Forza, alzati e continua la farsa, anche tu l'hai tenuta in piedi insieme a lui, sapevi e non hai detto nulla, sei colpevole quanto lui - il mormorio raggiunse comunque gli astanti riuniti in preghiera, ma non ci fece caso, si alzò.
Luigia prese il velo nero e se lo posizionò in testa, andò dagli invitati e con un filo di voce ringraziò per le condoglianze e per essere venuti al funerale, andò da tutti, anche da Maria, anche lei ringraziò, le lettere in tasca come ricordo, un brutto ricordo che vorrebbe cancellare ma sa perfettamente le rimarrà impresso fino alla fine dei suoi giorni.
INTRODUZIONE:
La storia che segue è realmente accaduta, ho dato nomi e impostazione diversa a ciò che è accaduto per evitare che i protagonisti potessero essere riconosciuti.
rashna
pubblicato il 14/10/2008